L’ablazione transcatetere tramite radiofrequenza è considerata essere una terapia curativa per i pazienti con tachicardia da rientro del nodo atrioventricolare ( AV ).
Ricercatori degli Ospedali del Tigullio ( Italia ) hanno valutato i risultati nel lungo periodo ( minimo di 5 anni ) e gli eventi clinici.
La percentuale di recidiva della tachicardia da rientro del nodo AV, lo sviluppo di blocco atrioventricolare e la presenza di altre aritmie ( flutter atriale, fibrillazione atriale ) sono state valutate in 131 pazienti consecutivi che sono stati sottoposti ad ablazione transcatetere tra il gennaio 1992 ed il dicembre 1998.
Durante un periodo osservazionale medio di 7.2 anni, la tachicardia si è presentata in 13 pazienti ( 10% ) dopo un tempo mediano di 6 mesi, ed è stata eseguita una seconda procedura.
Il blocco atrioventrricolare si è presentato in 2 pazienti ( 1.5% ), dopo 1 e 13 mesi.
Dopo 12 mesi, il 44% ( 7 di 16 ) dei pazienti ha manifestato fibrillazione atriale e flutter atriale, in cui la fibrillazione atriale o il flutter erano presenti prima dell’ablazione.
In generale, tutti questi eventi si sono presentati dopo una media di 9 mesi.
Successivamente, non è stato osservato nessun evento correlato all’aritmia oppure alla procedura.
Fibrillazione atriale di nuova insorgenza, probabilmente non correlata alla tachicardia da rientro del nodo AV, si è presentata tardivamente durante il follow-up in altri 3 pazienti.
Secondo gli Autori, gli eventi aritmici non sono infrequenti dopo ablazione transcatetere della tachicardia da rientro nodo AV durante i primi anni dopo l’ablazione, ma sono improbabili successivamente. ( Xagena2006 )
Maggi R et al, J Cardiovasc Med 2006; 7: 39-44
Cardio2006