Molti tra i pazienti che ricevono terapia antiaritmica a base di Amiodarone sono uomini.
Il rischio a lungo termine di disfunzione tiroidea indotta dall’Amiodarone non è mai stato analizzato in maniera sistematica e prospettica in questi pazienti.
Lo scopo dello studio, coordinato da Ricercatori del West Los Angeles Veterans Affairs Medical Center a Los Angeles, era di determinare la diffusione delle disfunzioni tiroidee indotte dall’Amiodarone in un’ampia coorte di pazienti di sesso maschile.
Il sottostudio dello studio SAFE-T ha valutato l’Amiodarone ( Cordarone ), Sotalolo ( Sotalex ) e placebo per fibrillazione atriale persistente.
Per gli scopi di questo studio secondario, il gruppo Sotalolo e placebo sono stati riuniti in un gruppo controllo.
Sono stati eseguiti test seriali sulla funzionalità tiroidea per 1-4.5 anni.
Allo studio hanno preso parte 612 pazienti sui 665 arruolati nello studio SAFE.
Ipotiroidismo subclinico, livello di ormone tireostimolante ( TSH ) compreso tra 4,5 e 10 mU/L, è stato osservato nel 25,8% dei pazienti trattati con Amiodarone e solo nel 6,6% dei controlli ( P
Ipotiroidismo conclamato con livelli di TSH maggiori di 10 mU/L, è stato riscontrato solo nel 5,0% dei pazienti trattati con Amiodarone e solo nello 0,3% dei controlli ( P
Il 93,8% dei pazienti in terapia con Amiodarone che hanno mostrato innalzamento dei valori di TSH sopra 10 mU/L sono stati individuati entro i primi 6 mesi.
Si è verificato un trend verso una maggior proporzione di ipertiroidismo, definita come un livello di TSA inferiore a 0,35 mU/L nel gruppo Amiodarone rispetto al gruppo controllo ( 5,3% vs 2,4%, P=0,07 ).
Lo studio ha mostrato l’insorgenza di ipotiroidismo nel 30,8% dei pazienti maschi anziani trattati con Amiodarone e solo nel 6,9% dei controlli.
L’ipotiroidismo si è manifestato nelle fasi iniziali del trattamento.
Il 5,3% dei pazienti trattati con Amiodarone ha manifestato ipertiroidismo, ma si è trattato di casi subclinici in tutti i pazienti ad eccezione di uno. ( Xagena2007 )
Batcher EL et al, Am J Med 2007; 120: 880-885
Cardio2007 Endo2007