Lo studio ha valutato l’effetto antiaritmico dei farmaci ipolipemizzanti nei pazienti con malattia cardiaca di natura aterosclerotica e con episodi di tachicardia ventricolare ( tachicardia ventricolare/fibrillazione ventricolare ) a cui è stato impiantato un defibrillatore ( ICD ).
Nell’ambito dello studio AVID ( Antiarrhythmics Versus Implantable Defibrillators ) sono stati confrontati due gruppi di pazienti , l’uno ( n=279) che non aveva ricevuto nessun trattamento ipolipemizzante, l’altro (n=83) sottoposto a precoce terapia per abbassare il colesterolo.
Gli obiettivi dello studio erano quelli di stimare l’incidenza di recidive di tachicardia ventricolare / fibrillazione ventricolare, l’incidenza di mortalità totale e di mortalità cardiaca tra tutti i pazienti con malattia cardiaca aterosclerotica dello studio AVID che non avevano ricevuto terapia ipolipemizzante (n=564) e tra coloro che invece erano stati trattati con farmaci ipocolesterolemizzanti (n=149).
La terapia ipolipemizzante è risultata associata ad una riduzione del rischio relativo di recidive di tachicardia ventricolare / fibrillazione ventricolare di 0,40 nel sottogruppo ICD ( p aggiustato : 0.003 ).
Inoltre è stata osservata una riduzione del rischio relativo di mortalità generale dello 0,36 ( p aggiustato: 0.03 ) ed una riduzione del rischio relativo di mortalità cardiaca di 0,39 ( p aggiustato : 0.04 ) nella popolazione dello studio.
Secondo gli Autori la capacità della terapia ipolipemizzante di ridurre le recidive delle tachiaritmie ventricolari sarebbe dovuta ad un effetto antiaritmico.( Xagena2003 )
Brent Mitchell L et al, J Am Coll Cardiol 2003; 42:81-87
Cardio2003 Farma2003