La fibrillazione atriale parossistica non-valvolare è associata ad un elevato rischio di tromboembolismo e a problemi emodinamici.
Pertanto anche se l’aritmia cessa spontaneamente entro le 24 ore in circa la metà dei pazienti, una pronta conversione può risultare utile sotto l’aspetto clinico. Il Propafenone (Rytmonorm) sia come dose di carico che per via endovenosa ha dimostrato di essere efficace nella conversione a ritmo sinusale della fibrillazione atriale.
Novantanove pazienti con fibrillazione atriale di durata inferiore a 48 ore sono stati randomizzati a ricevere Propafenone per via endovenosa (n=49) o per os ( n=48).
Il ripristino del ritmo sinusale si è presentato nell’83,3% dei pazienti entro le 12 ore e nel 98,9% alla 24ma ora.
Il trattamento per via endovenosa permette di raggiungere la conversione in tempi decisamente più brevi (1-3 ore) rispetto alla somministrazione per os.
A 6, 12 e 24 ore non è stata osservata alcuna significativa differenza tra i due gruppi. Nessun paziente ha dovuto sospendere il trattamento.
(Madonia S et al, Ital Heart J 2000; 1: 475-479)