La fibrillazione atriale è l’aritmia di più comune riscontro dopo bypass aortocoronarico ( CABG ).
L’obiettivo dei Ricercatori è stato quello di determinare se l’insorgenza di fibrillazione atriale post-operatoria potesse influenzare precocemente o tardivamente la mortalità dopo CABG.
L’utilizzo del Texas Heart Institute Cardiovascular Research Database ha permesso di identificare 994 pazienti che, in seguito a bypass aotocoronarico, hanno sviluppato fibrillazione striale.
Il gruppo controllo era rappresentato da 5.481 soggetti , sottoposti a bypass nello stesso periodo , ma che non hanno sviluppato fibrillazione atriale.
La fibrillazione striale è stata diagnosticata nel 16% deella popolazione esaminata.
La fibrillazione atriale postoperatoria è stata associata ad una più alta mortalità ospedaliera ( odds ratio, OR = 1.7 ; p=0.0001 ), ad un maggior numero di ictus ( OR = 2.02 ; p=0.001 ), ad una prolungata degenza ospedaliera ( 14 giorni contro 10 ; p < 0.0001 ) e ad una riduzione dell’incidenza di infarto miocardico ( OR = 0.62 ; p=0.01 ).
A distanza di 4 o 5 anni, la percentuale di sopravvivenza è risultata inferiore nei pazienti nei quali era insorta la fibrillazione atriale postoperatoria.
All’analisi multivariata , la fibrillazione atriale postoperatoria è risultata un predittore indipendente di mortalità nel lungo termine.
I dati di questo studio indicano che il manifestarsi della fibrillazione dopo bypass aortocoronarico permette di identificare un sottogruppo di pazienti che hanno una ridotta probabilità di sopravvivenza.( Xagena2004 )
Villareal RP et al, J Am Coll Card 2004; 43 :742-748
Cardio2004