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Nella fibrillazione atriale non-valvolare, il prediabete conferisce un rischio elevato di ictus


Il diabete e il prediabete sono risultati associati a un aumentato rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare.

La connessione tra diabete e rischio di ictus in questa popolazione era ben nota, mentre la connessione tra prediabete e rischio di ictus non lo era.

In uno studio di coorte storico, sono stati presi in esame 44.451 pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare ( età mediana, 75 anni; 53% donne ) per l'associazione tra prediabete e aumento del rischio di ictus e di mortalità, e la coorte è stata stratificata in base al fatto che fossero normoglicemici, avessero prediabete o diabete mellito.

Durante un follow-up medio di 38 mesi, i tassi di incidenza di ictus sono stati 1.14 per 100 anni-persona nei pazienti normoglicemici, 1.4 per 100 anni-persona nei pazienti con prediabete e 2.15 per 100 anni-persona nei pazienti con diabete.

E' stata trovata una forte associazione tra diabete e prediabete con un aumento del rischio di ictus rispetto ai pazienti normoglicemici ( hazard ratio aggiustato [ aHR ] per il diabete = 1.56; IC 95%, 1.37-1.79; aHR per prediabete = 1.19; IC 95%, 1.01-1.4 ).

Rispetto ai pazienti normoglicemici, i pazienti con diabete avevano un rischio elevato di mortalità ( aHR = 1.47; IC 95%, 1.41-1.54 ), a differenza dei pazienti con prediabete ( aHR = 0.98; IC 95%, 0.92-1.03 ).

Dallo studio è emerso che il prediabete era associato a un aumento del 19% del rischio di ictus rispetto agli individui normoglicemici.
Questa associazione è rimasta significativa dopo aggiustamento per altri fattori di rischio noti e prendendo in considerazione i singoli fattori di rischio CHA2DS2-VASc, nonché l'uso di anticoagulanti orali. ( Xagena2021 )

Fonte: Journal of the American College of Cardiology, 2021

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