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Rischio di proaritmia con i farmaci antiaritmici di classe III: differenze correlate al sesso


Nonostante gli uomini siano a più alto rischio di fibrillazione atriale rispetto alle donne, il numero delle donne affette da fibrillazione atriale è maggiore.

L’insufficienza cardiaca congestizia aumenta il rischio di sviluppare fibrillazione atriale con una maggiore incidenza nelle donne.

Inoltre la prognosi per le donne con fibrillazione atriale è peggiore rispetto agli uomini.

Le donne presentano un intervallo QT corretto , basale, più lungo.
Questa differenza tra uomini e donne è da ricondurre al fatto che negli uomini, dopo la pubertà si ha un innalzamento dei livelli di androgeni circolanti, che hanno come effetto un accorciamento dell’intervallo QT.

Il sesso femminile è associato ad un aumentato rischio di torsioni da punta ( torsades de pointes ) quando è sottoposto a trattamenti con antagonisti del potassio.

Nel trattamento della fibrillazione atriale nei pazienti con insufficienza cardiaca vengono spesso impiegati i farmaci antiaritmici di classe III per il loro effetto neutro sulla mortalità e sulla frazione di eiezione.
Nonostante che l’Amiodarone e l’Azimilide siano caratterizzati da una bassa incidenza di torsione di punta rispetto al Sotalolo e alla Dofetilide, l’incidenza di torsioni di punta nelle donne è quasi doppia rispetto agli uomini.

Un attento monitoraggio dell’intervallo QT e dei livelli di potassio, così come il controllo dell’insufficienza cardiaca congestizia, può aiutare a ridurre il rischio di proaritmia nelle donne. ( Xagena2003 )

Wolbrette DL, Am J Cardiol 2003; 91:39D-44D



Cardio2003


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