Il report del 2nd Consensus Committee on Brugada Syndrome ha indicato che tutti i pazienti con sincope senza una chiara causa extracardiaca dovrebbero ricevere un defibrillatore cardioverter impiantabile ( ICD ).
Tuttavia, una chiara causa extracardiaca per la sincope può essere difficile da dimostrare.
Lo scopo di uno studio è stato quello di caratterizzare la sincope nei pazienti con sindrome di Brugada.
Sono stati arruolati in un registro prospettico tutti i pazienti con diagnosi di sindrome di Bugada presso l’ospedale universitario di Bordeaux in Francia nel periodo 1999-2010.
I pazienti con sospetta sincope aritmica ( gruppo 1 ) sono stati confrontati con i pazienti con sincope non-aritmica ( gruppo 2 ) e con i pazienti con sincope di origine dubbia ( gruppo 3 ).
Dei 203 pazienti con sindrome di Brugada, 57 ( 28%, 44 maschi, età media 46 anni ) hanno presentato almeno 1 episodio sincopale.
Il gruppo 1 era composto da 23 pazienti, i quali avevano ricevuto un defibrillatore impiantabile. Nel gruppo 2 ( 17 pazienti ), 3 avevano ricevuto un ICD a causa di uno studio elettrofisiologico positivo. Nel gruppo 3 (17 pazienti ), 6 avevano ricevuto un monitor cardiaco impiantabile, e a 6 pazienti era stato impiantato un ICD.
Dopo un follow-up medio di 65 mesi, 14 pazienti del gruppo 1 sono rimasti asintomatici, 4 hanno presentato sincope ricorrente, e in 6 la terapia con il defibrillatore impiantabile è risultata appropriata.
Nel gruppo 2, 9 pazienti sono rimasti asintomatici e 7 hanno presentato sincope neurocardiogena ricorrente.
Nel gruppo 3, 7 sono rimasti asintomatici e 9 sono andati incontro a sincope ricorrente.
Un paziente in ciascun gruppo è morto per una causa non-cardiaca.
Dallo studio è emerso che la sincope si è verificata nel 28% dei pazienti con sindrome di Brugada.
Il tasso di aritmia ventricolare è stato pari al 5.5% per anno nel gruppo 1.
Nel 30%, l'eziologia della sincope era discutibile.
Nessuna morte cardiaca improvvisa si è verificata nei gruppi 2 e 3. ( Xagena2012 )
Sacher F et al, Heart Rhythm 2012; 9: 1272-1279
Cardio2012