Lo studio APAF ( Ablation for Paroxysmal Atrial Fibrillation ) aveva come obiettivo quello di confrontare l’ablazione circonferenziale della vena polmonare e la terapia antiaritmica nei pazienti con fibrillazione atriale parossistica.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale all’ablazione circonferenziale della vena polmonare ( n = 99 ) o alla terapia antiaritmica ( n = 99 ) con Flecainide ( Amarytm/Tambocor; n = 33 ), Sotalolo ( Sotalex; n = 33 ), oppure con Amiodarone ( Cordarone; n = 33 ).
Dopo una fase run-in di 1 mese, i pazienti del gruppo ablazione sono stati sottoposti ad ablazione circonferenziale della vena polmonare.
Il crossover è stato permesso dopo 3 mesi.
L’analisi dei dati è stata effettuata su 150 pazienti.
La durata media della fibrillazione atriale parossistica era di 6 anni al momento dell’arruolamento, con 52 episodi di fibrillazione atriale ogni anno nel gruppo ablazione e 30 nel gruppo terapia medica ( p = 0.05 ). Al basale la frazione d’eiezione era 60%.
Il 56% dei pazienti presentava una storia di ipertensione.
A 9 mesi, l’87% dei pazienti nel gruppo ablazione circonferenziale della vena polmonare ed il 29% nel gruppo terapia medica erano liberi da episodi ricorrenti di fibrillazione atriale e di tachicardia atriale.
Tra gli 8 pazienti che presentavano fibrillazione atriale ricorrente nel gruppo ablazione, 3 sono stati sottoposti alla ripetizione della procedura ablativa.
Di questi ultimi, 1 ha continuato ad avere recidive di fibrillazione atriale.
Dei 52 pazienti nel gruppo terapia medica con fibrillazione atriale ricorrente, 38 sono stati successivamente sottoposti ad ablazione.
Di questi ultimi, 4 hanno ancora presentato recidive di fibrillazione atriale.
E’ stata osservata una significativa riduzione nel diametro dell’atrio sinistro a 12 mesi nei pazienti assegnati in modo random all’ablazione circonfernziale della vena polmonare ( p < 0.05 ), ma non nel gruppo terapia medica.
Tra le reazioni avverse nel gruppo ablazione, c’è stato un caso di TIA ( attacco ischemico transitorio ) ed un caso di effusione pericardica.
I dati dello studio hanno mostrato che tra i pazienti con fibrillazione atriale parossistica, il trattamento con ablazione circonferenziale della vena polmonare era associato ad una riduzione degli episodi ricorrenti di fibrillazione atriale e della tachicardia atriale, rispetto alla terapia con farmaci antiaritmici a 12 mesi. ( Xagena2006 )
Fonte: American College of Cardiology – 55th Annual Scientific Meeting, 2006
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