Le tachiaritmie atriali sono principalmente trattate mediante terapia farmacologica per il controllo del ritmo o per il controllo della frequenza.
Lo studio DAPHNE ( Drug And Pace Health cliNical Evaluation ) ha confrontato il Sotalolo ( Sotalex ) con i beta-bloccanti in termini di prevenzione delle tachiaritmie atriali, di cardioversoni e di ospedalizzazioni per cause cardiovascolari nei pazienti sottoposti a pacing per forma bradicardia-tachicardia della malattia del nodo del seno.
Lo studio prospettico ha arruolato 135 pazienti ( di cui 67 maschi di 73 anni d’età ).
A tutti i pazienti è stato impiantato un pacemaker bicamerale rate-adaptive; dopo 1 mese, 66 pazienti sono stati assegnati in modo casuale ai beta-bloccanti ( in media 62 mg/die di Atenololo e 47 mg/die di Metoprololo ), e 69 pazienti al Sotalolo ( 167 mg/die ).
Dopo un periodo di osservazione di 1 anno, la percentuale dei pazienti liberi da recidive di tachiaritmia è stata del 29% sia nel gruppo beta-bloccanti che nel gruppo Sotalolo.
La cardioversione e l’ospedalizzazione erano significativamente minori ( p
L’analisi di sopravvivenza secondo Kaplan-Meier ha mostrato un trend non-significativo verso una più bassa incidenza dell’endpoint composito ( cardioversione ed ospedalizzazione ) tra i pazienti trattati con beta-bloccanti.
Lo studio non ha mostrato alcuna differenza tra l’impiego di beta-bloccanti e del Sotalolo nelle prevenzione dell’ospedalizzazione per cause cardiovascolari o riguardo alla cardioversione atriale nei pazienti con forma bradicardia-tachicardia della malattia del nodo del seno, a cui era stato impiantato un pacemaker bicamerale rate-adaptive. ( Xagena2008 )
Capucci A et al, Am Heart J 2008; 156: 373.e1-378.e8
Cardio2008 Farma2008