Il D-Sotalolo, l’isomero desrogiro del Sotalolo, è un antiaritmico di classe III. Il D-Sotalolo prolunga la ripolarizzazione cardiaca.
In studi su animali il D-Sotalolo ha dimostrato essere più efficace nel prolungare i potenziali di azione atriale e ventricolare, suggerendo che il farmaco è efficace sia nel trattamento delle aritmie sopraventricolari che delle aritmie ventricolari. Il D-Sotalolo mostra una piccola o nessuna use-dependence negli animali e nell’uomo. Questo ha fatto ipotizzare che il D-Sotalolo oltre ad essere un trattamento preventivo per le aritmie, può risultare efficace all’inizio e durante l’aritmia.
Poiché il D-Sotalolo non blocca la componente lenta del “ delayed outward rectifying potassium channel “ che è attivata dal sistema nervoso simpatico, il D-Sotalolo non protegge nei confronti dell’iperattività simpatica.
Il D-Sotalolo non ha neppure un effetto sul canale del potassio (ATP) che è attivato durante l’ischemia. Pertanto il D-Sotalolo presenta una scarsa efficacia nelle patologie ischemiche.
Il D-Sotalolo è inoltre un debole antagonista dei beta-adrenorecettori, e può anche esercitare un effetto inotropo positivo. Negli uomini il D-Sotalolo ha una biodisponibilità sistemica, somministrato per os, del 100%, un’emivita di 7,2 ore ed è principalmente escreto nelle urine. Uno studio clinico di grandi dimensioni, SWORD, progettato con l’obiettivo di valutare l’efficacia del Sotaolo nel trattamento di aritmie e morte improvvisa dopo infarto miocardico.
Lo studio SWORD è stato interrotto prima del tempo a causa dell’aumentata mortalità registrata nei pazienti trattati con D-Sotalolo. Il gruppo a maggiro rischio è stato quello che un infarto miocardico non recente e relativamente buona funzionalità ventricolare sinistra.
(Doggrell SA & Brown L, Expert Opin Investig Drugs 2000; 9: 1625-1634)