Sono state esaminate le caratteristiche cliniche, il management e l’outcome dei pazienti con fibrillazione atriale parossistica associata a trigger autosomici.
All’Euro Heart Survey on Atrial Fibrillation hanno partecipato 1517 pazienti, affetti da fibrillazione atriale parossistica.
I pazienti sono stati divisi in categorie sulla base delle caratteristiche del trigger: adrenergico ( fibrillazione atriale associata a sforzo fisico, emotivo, o solo durante il giorno, e la mancanza di trigger vagale ), vagale ( fibrillazione atriale, postprandiale o solo notturna, senza presenza di trigger adrenergici ), e mista ( combinazione di trigger atriali e vagali ).
La fibrillazione atriale vagale è stata riscontrata in 91 pazienti ( 6% ), quella adrenergica in 229 pazienti ( 15% ) e mista in 175 ( 12% ).
La malattia cardiaca sottostante era ugualmente presente nei 3 gruppi.
Tra i pazienti con fibrillazione atriale vagale, il 73% era trattato con farmaci non-raccomandati in base alle linee guida.
Nella fibrillazione atriale vagale, il trattamento non raccomandato era associato ad un passaggio a fibrillazione atriale persistente o permanente nel 19% dei pazienti, rispetto a nessuno tra coloro che hanno ricevuto un trattamento raccomandato ( P=0.06 ).
Questo studio è il primo a porre attenzione al trigger autosomico nella fibrillazione atriale in un’ampia popolazione.
L’impiego di trattamento non-raccomandati può aggravare la fibrillazione atriale vagale. ( Xagena2008 )
de Vos CB et al, Eur Heart J 2008; 29: 632-639
Cardio2008